Alla scoperta delle ricette tradizionali marchigiane

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Tra le caratteristiche più apprezzate del Belpaese troviamo sicuramente la grande varietà di proposte culinarie. Ogni regione ha le sue specialità, con varianti che possono cambiare anche a pochi chilometri di distanza. Viaggiare da Nord a Sud significa affrontare un itinerario alla scoperta dei piaceri del palato, con gusti diversi tra loro e proposte che vanno dagli antipasti al dolce.

Nelle Marche possiamo trovare tante ricette tradizionali. Questa regione si divide tra un’ampia zona costiera, che va dal confine con l’Emilia Romagna a quello con l’Abruzzo, e un’area montuosa che arriva fin sugli Appennini. La componente rurale è ancora molto forte, e c’è tanta genuinità nella cucina marchigiana. Tante ricette possiamo provarle durante le nostre vacanze, alloggiando ad esempio in un Hotel 2 Stelle Gabicce Mare, località a pochi chilometri da Rimini e Riccione.

In questo articolo abbiamo selezionato alcune ricette tradizionali marchigiane. Buona lettura!

Olive Ascolane del Piceno

Le olive ascolane sono una ricetta che ha travalicato da tempo i confini delle Marche. Spesso le troviamo proposte all’interno di antipasti o di fritti misti, insieme a molte altre specialità. Queste olive sono caratterizzate da un gusto tendente all’amaro, e vengono riempite da della appetitosa carne. Di solito si usa carne di manzo o di maiale, e il tutto viene prima impanato e poi fritto per bene.

Si tratta di una ricetta che possiamo replicare anche nelle nostre cucine senza troppo difficoltà. L’importante è acquistare la giusta varietà di olive, la Ascolana Tenera, che è persino protetta con il marchio DOP.

Maccheroncini di Campofilone

Questi maccheroni sono tra i primi piatti più apprezzati della tradizione culinaria marchigiana. La loro storia è molto antica, e sembra fossero noti già nel periodo del Concilio di Trento. Oggi questo prodotto è protetto e riconosciuto con il marchio IGP. I maccheroni sono simili a degli spaghetti, molto lunghi, con una sezione sottile e di forma quadrata.

Possiamo optare per numerosi condimenti differenti. Di solito si condisce con un classico sugo di carne, o anche solo vegetale, rendendo i maccheroncini di Campofilone un perfetto primo piatto di terra. In alternativa si può usare come condimento il pesce, rendendolo un buon primo piatto per la cucina di mare.

Crescia

Se si stanno attraversando le Marche non si può perdere l’occasione di assaggiare un pane tipico di questa regione: la crescia. Questo tipo di pane è molto simile a una piadina, o anche a una classica focaccia, e spesso è possibile gustarne diverse varianti a seconda delle zona. Le differenze possono notarsi anche a distanza di pochi chilometri, e un esempio viene dalla provincia di Pesaro e Urbino, dove si preparano due delle varietà più note, la crescia sfogliata e il crostolo di Urbania. La crescia sfogliata è piuttosto piena, con l’utilizzo di uova, strutto e farina. Il crostolo di Urbania è più leggero, e utilizza la farina di granturco.

Nelle zone più a nord della regione si arriva a farne una vera e propria torta salata, farcita con formaggio e altri ingredienti.

Ciavarro

Restando nell’ambito dei primi piatti troviamo il Ciavarro, una particolare zuppa, molto apprezzata soprattutto durante la stagione fredda. Trattandosi di una zuppa è l’ideale per scaldarsi, soprattutto nelle zone a ridosso dell’Appennino, dove sono frequenti anche le nevicate. Il ciavarro si prepara con legumi e cereali, ed è tradizionalmente associato al mondo contadino. Anticamente si preparava soprattutto nel periodo di transizione tra l’inverno e la primavera, utilizzando tutto ciò che restava delle scorte accumulate per la brutta stagione.

Vincisgrassi

Ci sono piatti che sono per loro stessa natura associati alle atmosfere familiari, alle domeniche da passare in compagnia e alle occasioni di festa. Ciò vale per i vincisgrassi, una pasta al forno tipica del panorama marchigiano. La sua preparazione non è molto complessa, ma servono i giusti ingredienti per ottenere un risultato che sia davvero all’altezza.

Ne esistono diverse varietà, ma la più famosa è quella di Macerata. Per preparare la ricetta è necessario avere del sugo di carne, con delle rigaglie a pezzi e un po’ di besciamella. Attenzione, non si tratta di ragù. Si possono aggiungere numerosi condimenti, e non esistono regole precise per quanto riguarda il numero di strati da sistemare all’interno della pasta al forno.

Una curiosità riguarda il nome, vincisgrassi. Da dove deriva? Non c’è alcuna certezza. Sembra che nel 1776 un cuoco della zona ne abbia lasciato traccia con il nome di princisgrass. Secondo altri invece potrebbe essere legata al periodo delle guerre napoleoniche, in omaggio a una vittoria avuta contro le truppe francesi.

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